Domanda debole nei mercati asiatici dell’Oro
La richiesta di Oro fisico resta debole nei principali mercati asiatici. Volatilità dei prezzi e nuovi ostacoli normativi influenzano negativamente il sentiment degli investitori, specialmente in Cina e India.
Mercato cinese: premi stabili ma domanda limitata
In Cina, i commercianti hanno applicato premi tra i $10 e $25 l’oncia sul prezzo spot internazionale. Rispetto alla settimana precedente, in cui i premi variavano tra $4,2 e $33, la situazione è apparsa più stabile.
Tuttavia, la nuova regolamentazione contro il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo imposta dalla banca centrale cinese sta limitando la domanda interna. Secondo gli esperti, un reale recupero potrebbe avvenire solo se il prezzo dell’Oro scendesse nella fascia $3.000–$3.100.
India: sconti in calo per offerta limitata
In India, gli sconti si sono ridotti fino a $8 l’oncia, includendo le imposte sull’importazione e la tassa sulle vendite. Questo calo riflette una scarsa disponibilità di Oro, dovuta a importazioni basse nei mesi precedenti e a una ridotta offerta di metallo da riciclo.
Stagione dei monsoni: effetto tradizionale sulla domanda
La stagione dei monsoni (giugno-settembre) tradizionalmente porta a una contrazione della domanda di Oro nel subcontinente. Anche i prezzi interni, attestati a circa 97.300 rupie per 10 grammi, restano al di sotto del record di giugno.
Hong Kong, Singapore e Giappone: mercati più stabili
- Hong Kong: Oro scambiato a prezzo di mercato o con un leggero premio fino a $1,50.
- Singapore: Premi fino a $2,20.
- Giappone: Premio massimo di $0,50 sull’Oro fisico.
Prezzo spot dell’Oro: breve discesa e rimbalzo
Il prezzo spot dell’Oro ha toccato un minimo settimanale sotto i $3.300, prima di risalire a $3.335 venerdì mattina (05:20 GMT). La persistente guerra commerciale degli Stati Uniti, accentuata da nuovi dazi, non è riuscita a rilanciare la domanda asiatica di Oro come bene rifugio.