Richiesta di Oro fisico ai massimi dal 2013: ETF in forte crescita dal 2020

Secondo il World Gold Council, nel secondo trimestre del 2025 la domanda globale di Oro ha raggiunto livelli record, sostenuta da un incremento del 3,7% del prezzo e dalle nuove tensioni geopolitiche e commerciali. Da aprile a giugno sono state acquistate 1.249 tonnellate di Oro, per un valore di 132 miliardi di dollari, segnando un aumento del 3% su base annua.

Oro fisico: la domanda più alta in 12 anni

Gli investimenti in Oro fisico, come lingotti e monete, sono cresciuti dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, totalizzando 307 tonnellate acquistate. Nonostante un lieve calo rispetto al primo trimestre, questo volume resta superiore alla media quinquennale e rappresenta la domanda più alta mai registrata in un primo semestre dal 2013.

ETF Oro: miglior semestre dal 2020

Gli ETF legati all’Oro hanno avuto un ruolo decisivo nella domanda complessiva del metallo prezioso. Il secondo trimestre ha visto un aumento netto di 170 tonnellate nelle consistenze globali, che sommate alle 227 tonnellate del primo trimestre portano il totale semestrale a 397 tonnellate — la miglior performance dal primo semestre del 2020.

Il World Gold Council sottolinea che gli ETF hanno ancora margine di crescita, anche se a un ritmo potenzialmente più lento.

Banche centrali: domanda in rallentamento, ma costante

Le banche centrali hanno continuato ad acquistare Oro, seppur a un ritmo più contenuto. Nel secondo trimestre sono state acquistate 166 tonnellate. Secondo il WGC, il rallentamento è dovuto sia al raggiungimento dei target di allocazione da parte di alcune banche, sia all’aumento dei prezzi, che ha scoraggiato ulteriori acquisti nel breve periodo.

Il ruolo chiave dei rendimenti e del dollaro USA

Performance dell’Oro nel 2025

Alla fine di luglio 2025, l’Oro ha registrato una crescita del +25,8% da inizio anno in dollari. Tuttavia, a causa della debolezza del dollaro rispetto all’euro, la performance per gli investitori europei si riduce al +15,26% — comunque superiore a quella dell’indice Euronext 500 (+7,3%).

Rendimenti e tagli Fed favoriscono l’Oro

Il calo atteso dei rendimenti obbligazionari nella seconda metà dell’anno, in previsione di tagli da parte della Federal Reserve, rende l’Oro un’alternativa più attraente. Poiché l’Oro non offre cedole, diventa competitivo quando i rendimenti scendono.

Inoltre, la correlazione crescente tra azioni e obbligazioni limita l’efficacia della diversificazione nei portafogli. Questo scenario spinge gli investitori a cercare rifugio nell’Oro, che mantiene il suo ruolo di asset difensivo in contesti di incertezza.

 

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