Quale sarà l’effetto dei dazi sull’Oro?
Il prezzo dell’Oro non ha proseguito il rally eccezionale osservato da gennaio ad aprile, stabilizzandosi da maggio in un intervallo tra 3.300 e 3.400 dollari per oncia troy. Tuttavia, il mercato ha vissuto fasi di forte volatilità a causa dell’incertezza legata all’ipotesi di dazi sull’Oro da parte degli Stati Uniti.
Volatilità e ruling letter dell’U.S. Customs
Secondo il Financial Times, lingotti d’Oro da un chilo e da 100 once troy sono stati classificati sotto un codice doganale soggetto a dazi in base a una “ruling letter” del 31 luglio dell’U.S. Customs and Border Protection.
Per rispettare lo standard COMEX, i lingotti da 400 once troy scambiati alla LBMA vengono rifusi in Svizzera prima di essere spediti negli Stati Uniti. Questa decisione avrebbe potuto perturbare il commercio dell’Oro a New York, causando un rialzo temporaneo dei futures di dicembre oltre 3.500 dollari per oncia troy, con un premio rispetto al prezzo spot LBMA. La tensione si è attenuata dopo la dichiarazione del presidente Trump sull’esenzione dell’Oro dai dazi.
Impatto di breve periodo limitato, ma incertezza alta
L’episodio ha avuto effetti transitori, ma evidenzia come l’incertezza commerciale possa aumentare la volatilità dei metalli preziosi. A nostro avviso, l’impatto sul lungo termine resterà contenuto e l’Oro dovrebbe mantenere un buon supporto nei prossimi mesi.
Banche centrali: acquisti in crescita ma a ritmo ridotto
Nel secondo trimestre, le banche centrali hanno continuato ad accumulare riserve auree, sebbene con un rallentamento dovuto ai prezzi elevati. Secondo il World Gold Council, a giugno sono stati registrati acquisti netti per 22 tonnellate. Paesi emergenti come Polonia, Azerbaigian, Kazakistan, Cina e Turchia restano tra i principali acquirenti, mentre Uzbekistan e Singapore figurano tra i maggiori venditori.
Domanda fisica in calo per prezzi elevati
La domanda di Oro fisico delle famiglie — che rappresenta oltre il 40% della domanda globale — è diminuita sensibilmente. Nel secondo trimestre 2024, la richiesta di gioielli in Oro in India e Cina si è fermata rispettivamente al 60% e al 45% delle medie di lungo periodo.
Ripresa degli afflussi verso gli ETF e prospettive macro
Dopo una pausa a metà luglio, gli afflussi netti negli ETF su Oro fisico sono tornati a crescere, soprattutto in Nord America. Le attese di un rallentamento economico negli Stati Uniti e un probabile taglio dei tassi della Fed di almeno 50 punti base entro fine anno dovrebbero abbassare i rendimenti reali, riducendo il costo-opportunità di detenere Oro. In parallelo, si prevede un ulteriore indebolimento del dollaro.
Target di fine anno e visione positiva
L’elevata incertezza macroeconomica e politica continuerà nei prossimi mesi. Con le posizioni nette lunghe tornate ai livelli di inizio 2024, il mercato dell’Oro non appare surriscaldato. Manteniamo quindi una visione positiva, confermando un target di prezzo a 3.600 dollari per oncia troy entro fine anno.