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Fidatevi, pur con tutte le cautele: è il momento dell’oro fisico!

Fidatevi, pur con tutte le cautele: È il momento dell’oro
NON bisogna avere paure e NON bisogna farsi prendere dal panico. Quello che sta succedendo sui mercati va analizzato e capito. In questo momento Donald Trump ha scelto la lina dura, quella cioè di applicare dazi a tutti anche se in diversa misura. E ci possono essere DUE motivi.
Trump potrebbe volere un cambiamento permanente dei rapporti di forza con il resto del mondo oppure vuole ‘trattare’ con alcuni Paesi. Nel primo caso saremo costretti ad affrontare una situazione complicata perché il Presidente vorrà vedere che alcune grandi aziende, che ora producono al di fuori dei confini del Paese, possano tornare nell’ambito USA e i dazi potrebbero riequilibrare una bilancio commerciale americano fin troppo compromessa. Ma poi alla fine dovrà tirare le conclusioni e a quel punto si vedrà.
Nel secondo caso Trump vuole riequilibrare i rapporti di forza con i Paesi occidentali, in primis, e aprire delle trattative per cercare di far com-partecipare questi Paesi con la richiesta di sottoscrizione di una parte del debito pubblico americano. La Fed soltanto per quest’anno dovrà emettere titoli per 9 miliardi di dollari.
Nell’entourange di Trump ci sono opinioni diverse. Musk e le grandi corporation californiane (Google, Facebook, Apple e Microsoft) sono per intavolare trattative per accelerare il ritorno ad una situazione più ‘normale’.
La Cina ha scelto di rispondere a muso duro a Trump e il tycoon non si è tirato indietro: risultato, da oggi la Cina subirà dazi del 104 per cento sulle merci esportate verso gli Stati Uniti. Un’escalation che forse ci dice qualcosa rispetto all’atteggiamento complessivo di Trump.
L’Europa ha scelto una strategia articolata ed il comitato tecnico UE voterà la lista di prodotti Usa a cui saranno applicati dazi del 25% e del 10% in risposta alle tariffe del 25% imposte da Washington su acciaio, alluminio e derivati Made in Eu. Il valore dei beni americani colpiti sarà di 21 miliardi di euro, molto meno dei 380 miliardi che assommano i dazi di Trump. Il motivo che la Ue vuole negoziare: il bazooka – spiega il portavoce della Commissione Olof Gill – è sempre sul tavolo ma prima si vuole parlare. Il «bazooka» è lo strumento anticoercizione che include restrizioni all’import ed export di beni e servizi, sui diritti di proprietà intellettuale e sugli investimenti diretti esteri.
I controdazi entreranno in vigore in tre fasi, proprio per lasciare tempo al negoziato. Una prima tranche di prodotti dal 15 aprile, una seconda dal 16 maggio e una terza dal primo dicembre.
La strategia italiana Giorgia Meloni ha ricevuto una ventina di rappresentanti delle categorie imprenditoriali e ha annunciato tre piani di interventi:  1. Sostegni alle imprese attraverso la riprogrammazione dei fondi di Pnrr, Coesione e piano Energia e clima, per almeno 25 miliardi complessivi. 2. Ammorbidimento dei vincoli imposti dal green deal e del patto di stabilità, veri «dazi autoimposti».  3. Trattativa con gli Usa. La premier ha ufficializzato il suo viaggio a Washington del 17 aprile. L’obiettivo ambizioso (forse troppo) della missione è quello di «dazi zero per zero dazi».
Per tutti questi motivi vi consigliano di non farvi prendere dal panico. Venendo a ragionare nel nostro settore possiamo dire che l’oro è assolutamente il bene rifugio per eccellenza. Questo non significa che se le borse di tutto il mondo scendono, l’oro deve andare in controtendente. Le motivazioni per investire restano valide:
. l’oro è un bene rifugio; . nel lungo termine vince sempre; le economia alternative agli USA continuano a comprare per incrementare le proprie riserve; . si tratta di un bene limitato rispetto alla domanda.
Per cui se la scorsa settimana quotava Euro 93,27 a grammo ed ora è a Euro 88 a grammo, significa che possiamo incrementare gli acquisti sino al 10% del valore totale del PAC o del 25% del totale della posizione totale posseduta.
Fidatevi è il momento dell’oro.

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