Stipendi italiani in Oro: ecco cosa sarebbe accaduto negli ultimi 10 anni

L’Oro supera i 100 €/g: cosa prevedono ora i principali analisti

Nel 2025 l’Oro ha infranto oltre 30 record, raggiungendo per la prima volta la soglia psicologica dei 100 euro al grammo e un picco di 3.715 dollari l’oncia. Questa crescita è stata favorita dal nuovo ciclo di tagli ai tassi di interesse della Federal Reserve, che potrebbe portare a una riduzione di 75 punti base entro fine anno.

La prospettiva di rendimenti obbligazionari più bassi rende l’Oro più competitivo rispetto ai Treasury americani, che stanno registrando un calo significativo, soprattutto sul decennale.

Oro e la correlazione con i tassi di interesse reali USA

Il World Gold Council ha evidenziato che i tassi reali americani potrebbero tornare a influenzare in modo decisivo l’andamento dell’Oro. Tra il 2007 e il 2022, infatti, la correlazione inversa tra rendimenti e Oro era sostenuta da una forte domanda proveniente dai mercati emergenti e dalle banche centrali.

Negli ultimi mesi, però, a trainare la domanda non sono più stati solo gli acquisti istituzionali, ma soprattutto gli afflussi negli ETF sull’Oro fisico, che hanno registrato +5,5 miliardi di dollari solo ad agosto 2025, con un totale da inizio anno di 47 miliardi.

ETF e investitori retail sostengono il mercato dell’Oro

Europa e Nord America hanno guidato gli afflussi globali, mentre Asia e altre regioni hanno visto deflussi marginali. Questo spostamento segnala un crescente interesse da parte degli investitori retail per l’Oro come asset rifugio.

Prospettive rialziste dell’Oro: analisi e previsioni

Secondo UBS WM, l’Oro potrebbe raggiungere i 3.900 dollari/oncia entro giugno 2026, grazie al calo dei rendimenti reali americani e a un possibile indebolimento del dollaro USA. La correlazione negativa tra Oro e dollaro resta infatti un fattore chiave che continua a sostenere gli acquisti.

Oro e geopolitica: un fattore sempre più determinante

Le tensioni geopolitiche globali continuano a spingere gli investitori verso l’Oro come bene rifugio. Secondo Antonio Cesarano (Intermonte), due sono i principali driver del trend rialzista:

  • l’aumento dell’offerta di moneta a livello globale,
  • la crescente instabilità geopolitica, con il nodo delle riserve russe congelate in Belgio.

Il ruolo delle banche centrali di Cina e India

Cina e India possiedono ancora riserve auree limitate rispetto alle economie occidentali (7% e 13% sul totale). Un incremento delle loro riserve al 40-50% comporterebbe acquisti stimati in 1.000-1.300 miliardi di dollari, con un impatto rilevante sul mercato dell’Oro.


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