Oro alle stelle: Goldman Sachs prevede 3.700 dollari l’oncia entro fine 2025
Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le sue previsioni sul prezzo dell’Oro, indicando come nuovo obiettivo i 3.700 dollari l’oncia entro la fine del 2025, rispetto ai 3.300 dollari stimati in precedenza. A trainare questa crescita sono l’aumento degli acquisti da parte delle banche centrali e il rafforzamento degli investimenti nei fondi ETF legati all’Oro.
Perché l’Oro continua a salire?
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, il metallo prezioso potrebbe continuare la sua corsa anche a causa del clima di incertezza economica globale. Le turbolenze nei mercati obbligazionari americani e la possibilità di una nuova recessione rendono l’Oro un bene rifugio ideale, soprattutto in un contesto di instabilità politica e commerciale.
Il ruolo della politica commerciale di Trump
Le politiche sui dazi e i cambi di rotta dell’ex presidente Donald Trump rappresentano un ulteriore fattore di instabilità per i mercati. Già durante la sua precedente presidenza, l’Oro era salito in risposta alle tensioni commerciali. Ora, la prospettiva di un ritorno di Trump alla Casa Bianca accresce nuovamente l’interesse verso l’Oro.
Goldman Sachs: possibile picco a 4.500 dollari
In uno scenario estremo, Goldman Sachs ipotizza un prezzo dell’Oro fino a 4.500 dollari l’oncia, in caso di ulteriore instabilità globale. Già oggi, la banca sottolinea come le sue stime precedenti – che indicavano 2.600 dollari come buon punto d’ingresso – siano state superate con un prezzo ben oltre i 3.150 dollari.
Oro: vantaggi e limiti dell’investimento
L’Oro sta tornando al centro delle strategie di investimento, ma non è privo di svantaggi. Non genera interessi, a differenza dei titoli di Stato, e richiede costi di custodia. Inoltre, in periodi di crescita economica stabile, l’Oro tende a perdere appeal rispetto ad altri asset.
Le riserve auree sotto i riflettori
Le riserve d’Oro custodite all’estero sono tornate a far discutere. Trump aveva espresso l’intenzione di ispezionare personalmente l’Oro a Fort Knox, mentre la Germania potrebbe decidere di rimpatriare parte delle sue riserve auree conservate negli USA.
Investire in Oro attraverso le azioni minerarie
Secondo l’esperto Peter Schiff, oggi conviene puntare non sull’Oro fisico, ma sulle azioni delle aziende minerarie. Con il calo dei costi energetici, società come Newmont, Barrick Gold e AngloGold Ashanti potrebbero beneficiare della crescita del prezzo dell’Oro.
Allied Gold annulla la vendita del 12%
A confermare l’ottimismo sul settore minerario, la canadese Allied Gold ha recentemente bloccato un accordo con un fondo di investimento di Abu Dhabi. Il valore delle azioni e dell’Oro è salito oltre le attese, rendendo economicamente svantaggiosa la cessione del 12% delle quote.
L’Oro torna protagonista
Tra crisi economiche, tensioni geopolitiche e politiche commerciali incerte, l’Oro riconquista il suo ruolo di bene rifugio per eccellenza. Che si tratti di ETF, Oro fisico o titoli azionari di compagnie minerarie, il metallo giallo resta al centro dell’attenzione degli investitori per il 2025.