Prezzo dell’Oro in rialzo: effetto Trump e crollo occupazionale USA

 

Il Prezzo dell’Oro ha aperto la settimana con una performance brillante, toccando i livelli più alti delle ultime sette sessioni. Questo rialzo è arrivato dopo un venerdì turbolento per i mercati globali, caratterizzato da dati occupazionali USA deludenti, nuove tensioni tra Donald Trump e la Federal Reserve, e l’intensificarsi delle frizioni geopolitiche con la Russia.

Solo 73.000 nuovi posti: il peggior dato in 5 mesi

Secondo il Bureau of Labor Statistics, a luglio sono stati creati solo 73.000 posti di lavoro negli Stati Uniti, ben al di sotto delle attese. Inoltre, la revisione al ribasso dei dati precedenti ha peggiorato ulteriormente il quadro, facendo salire il tasso di disoccupazione al 4,2%.

Il Prezzo dell’Oro ha reagito con forza: a Londra il valore spot è salito dello 0,1% a 3367 dollari per oncia troy, estendendo il rimbalzo di 65 dollari registrato venerdì.

Trump contro la Fed: nuove pressioni su Powell

Donald Trump ha attaccato nuovamente il presidente della Fed, Jerome Powell, definendolo “stupido testardo” e chiedendone le dimissioni. Le sue critiche sono esplose dopo che Adriana Kugler ha annunciato le dimissioni anticipate dalla Federal Reserve.

Sottomarini nucleari e dazi record

Nello stesso giorno, Trump ha annunciato lo schieramento di sottomarini nucleari vicino alla Russia e introdotto dazi commerciali mai visti dagli anni ’30, portando l’aliquota tariffaria media al 17%, secondo Fitch Ratings.

Taglio dei tassi più vicino: L’Oro ne beneficia

Secondo lo strumento FedWatch del CME, le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre sono salite all’85%, rispetto al 63% della settimana precedente.

Le previsioni per la fine del 2025 vedono ora i tassi della Fed al 3,77%, il livello più basso da luglio. Un contesto di tassi in calo favorisce l’Oro, che viene visto come asset rifugio in periodi di instabilità.

Prezzo dell’Oro in Euro e Sterline: nuovi massimi

Il rafforzamento del Prezzo dell’Oro si è riflesso anche nei mercati valutari:

  • 2912 euro per oncia troy
  • 2535 sterline britanniche per oncia troy

L’indice del dollaro ha segnato un lieve recupero (+0,2%) dopo il crollo dell’1,5% registrato venerdì.

Argento e rame: metalli volatili con Trump

I prezzi dell’argento sono saliti dello 0,7% a 37,28 dollari per oncia, dopo un crollo del 3,9% la settimana scorsa. A pesare, il cambio di rotta di Trump sui dazi sul rame, che ha fatto scendere i futures americani del metallo di oltre il 20%.

Rendimenti e mercati: forti oscillazioni

I rendimenti dei Treasury USA a 10 anni sono saliti di 2 punti base lunedì, dopo un calo di 14 punti base venerdì. I titoli a 2 anni, più sensibili alle politiche monetarie, hanno registrato il calo più significativo dal dicembre 2023.

Borse: rimbalzo in Europa, ma crolla la Svizzera

Le borse europee hanno recuperato parte delle perdite recenti: l’indice Stoxx 600 è salito dello 0,7%. In controtendenza il mercato svizzero, penalizzato dalla tariffa punitiva del 39% imposta da Trump sulle importazioni elvetiche.

L’Oro resta il bene rifugio per eccellenza

In un contesto dominato da instabilità economica, tensioni geopolitiche e incertezza politica interna negli USA, l’Oro continua a essere visto come l’ancora di salvezza per investitori e banche centrali. Il suo ruolo come asset rifugio si conferma solido, e il recente rialzo ne è la prova concreta.

 

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