BCE ancora un piccolo taglio (0,25) e l’oro ringrazia
Bruxelles – “Il processo di disinflazione è sulla buona strada”, e allora giù i tassi di interessi. Ancora. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea apre il 2025 come aveva chiuso il 2024, vale a dire con una riduzione dello 0,25 per cento del costo di prestito del denaro. Dal 5 febbraio il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale scende al 2,75 per cento, il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento passa al 2,90 per cento e il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale scende a quota 3,15 per cento.
A Francoforte restano convinti che l’inflazione “è destinata a tornare al 2% nel medio termine nel corso di quest’anno”. Dinamiche che giustificano un ulteriore allentamento delle politiche monetaria adottate fin qui, dando ossigeno a famiglie e imprese alle prese con mutui e prestiti. Il taglio dei tassi di 25 punti base decretato a inizio 2025 è il quinto complessivamente operato dalla Bce, dopo i quattro approvati nel corso del 2024.
Bruxelles è preoccupata: “Abbiamo avuto stagnazione nel quarto trimestre [del 2024] e la crescita rimarrà debole nel breve periodo“, avverte la presidente della Bce. in questo contesto “l’industria manifatturiera continua a contrarsi e la fiducia dei consumatori è fragile”. E’ qui che entrano in gioco i governi. “Nonostante tutto le condizioni per la ripresa rimangono”.